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Lifestyle
21 Maggio 2014
Quid: il lato più bello della moda
Quid è sulla bocca di tanti qui a Vicenza: le sue vetrine hanno portato luce e colore lungo Corso Palladio e ancor prima di conoscere la storia del progetto, ci siamo innamorate della semplicità e della luminosità del negozio. Dietro ad ogni capo c'è una storia bellissima, fatta di tessuti di alta qualità Made In Italy, e di mani che lavorano per costruirsi una nuova vita. In quattro parole: unicità, etica, artigianalità, sostenibilità. Ne parliamo con l'ideatrice del Progetto Quid, Anna Fiscale.

Quando avete capito che la vostra idea stava iniziando a crescere e a funzionare?

Quando nell'estate 2013 abbiamo aperto il nostro primo temporary store. È stato in quel momento che QUID è diventato uno spazio fisico di scambio e d’incontri. Il contatto con le clienti è stata un'emozione unica per noi. La produzione di ogni singolo capo è un piccolo miracolo di sapere artigiano e bellezza, certamente. Il momento in cui una donna sceglie un capo perché le piace e perché la fa sentire unica è certamente la soddisfazione più grande per chi fa moda. L'apertura del negozio, situato nel centralissimo Corso Portoni Borsari, è stato un momento indicativo per noi anche perché ha segnato la concretizzazione della nostra filosofia di produzione. Vogliamo rendere accessibile e bella la moda etica. Vedere la nostra vetrina a fianco di quelle dei più importanti nomi del Made in Italy significava che ce l'avevamo fatta. Piacevamo, non eravamo solo una 'bella iniziativa' ma anche 'un'iniziativa per il bello'. Ovviamente l'apertura di ogni negozio, quello di Vicenza (in Corso Palladio 66) e quello di Trento (in Via Oriola 17) il mese prossimo, porta con se' emozioni simili.


Il primo capo confezionato? E quello a cui siete particolarmente legati?

Il primo capo che abbiamo confezionato è stato la 'QUID-shirt', t-shirt classica impreziosita da colletto tondo di pizzo. La QUID-shirt è stata anche la nostra best-seller per la collezione 2013. Ci sono diversi capi a cui siamo molto legati. Le fantasie floreali della collezione P/E 2014 sono indubbiamente alcune dei nostri pezzi preferiti. Provengono tutte dal recupero di alcuni stock pregiatissimi, nessuna è uguale all'altra per linea e per combinazione delle fantasie. Ci accompagneranno durante l'estate prima di ritornare ai colori neutri dell'inverno. Come non andarne pazzi? Stiamo lavorando a una collezione a tiratura limitatissima ricavata da alcuni scampoli esclusivi a righe. Per questo tipo di collezioni l'intero percorso del prodotto - dal design alla comunicazione - è quello di un artista.


Le vetrine del vostro negozio sono pulite e luminose: cos'altro vi piacerebbe trasmettere con il vostro lavoro?

Vogliamo trasmettere un'idea di moda innovativa e giovane. La luminosità che caratterizza i nostri spazi è simbolo di quella trasparenza che guida anche la gestione manageriale del progetto. Impieghiamo donne locali con un passato di fragilità garantendo loro uno stipendio dignitoso e una formazione sartoriale d'eccellenza. Il design dei nostri capi viene progettato in base alla disponibilità dei tessuti che selezioniamo tra quelli recuperati dai migliori brand made in Italy. In questo modo rispettiamo l'ambiente e recuperiamo tessuti pregiati che altrimenti andrebbero al macero. Anche l'arredamento dei nostri punti vendita è costituito al 70% da mobili di recupero. Tutti i nostri prodotti sono unici per design e abbinamento di materiali. L'ida di bellezza a cui ci ispiriamo è quella del fascino unico e irripetibile di ogni donna.


Altri progetti in cantiere?

Ci piacerebbe diventare il braccio etico del miglior Made in Italy. In altre parole il nostro obiettivo è quello di diventare fornitori esclusivi di capsule collection etiche per i brand più esclusivi. Garantiamo un ritorno sociale forte e condizioni di lavoro monitorate per le nostre sarte. In aggiunta mettiamo a disposizione il nostro know-how in tema di 'up-cycling', recupero creativo, di tessuti di lusso.

Stiamo cercando di costruire una rete di sostenitori che ci affidino i propri spazi sfitti per allestire i nostri temporary store. Entro il 2015 vogliamo aprire altri 5 punti vendita, in Italia e all'estero.

Abbiamo lo sguardo rivolto verso Germania e UK, paesi molto aperti alla moda etica e assolutamente innamorati dell'Italia.


Chi vi piacerebbe vestire o avere come testimonial della vostra bellissima iniziativa?

Ci piacerebbe vestire Livia Firth, guru dell'eco-fashion. Una donna di bellezza e fascino unici, capace di trasformare il modo di pensare dell'universo fashion, Livia è anche un'imprenditrice. Rappresenta la nostra anima tenace ma sempre con il sorriso. Ci piacciono moltissimo anche le giornaliste Andrea Delogu e Natasha Lusenti. Sanno far notare le proprie idee tanto quanto il proprio sorriso. E da sempre sono vicine alle donne che hanno un passato di fragilità. Ci piacerebbe poi entrare in contatto con Alessandra Mastonardi, Michelle Hunkiker o Vanessa Incontrada, donne belle e sensibili a questa tipologia di progetto.


Vogliamo concludere l'intervista facendo i nostri più sinceri complimenti a tutti i ragazzi di Progetto Quid che proprio ieri a Bruxelles hanno ricevuto il primo Premio Europeo per l'innovazione sociale. Bravissimi!

DD
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